Alla Scuola di medicina di Pola è stata celebrata la Giornata mondiale della rianimazione
La Regione Istriana si è unita al movimento globale per celebrare la Giornata mondiale della rianimazione con lo slogan "Tutti i cittadini del mondo possono salvare una vita", con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini istriani sulla necessità della rianimazione fino all'arrivo dei servizi medici di emergenza. In questa occasione, presso la Facoltà di medicina di Pola, i collaboratori dell'Istituto formativo per la medicina d'urgenza della Regione Istriana hanno tenuto una formazione sul tema della rianimazione destinata agli studenti, ai futuri professionisti sanitari e ai loro mentori, ovvero i professori.
In Croazia, ogni ora una persona subisce un arresto cardiaco improvviso fuori dall’ospedale e su dieci vittime solo una sopravviverà. Nella Regione Istriana, dall'inizio del 2023 ad oggi, 203 persone hanno avuto un arresto cardiaco improvviso e 45 sono state rianimate.
"Ringraziamo i cittadini dell'Istria per i buoni risultati perché assieme a un lavoro professionale di qualità e un servizio medico di emergenza ben attrezzato e con l'aiuto del centralino medico al numero 194, forniscono supporto vitale di base fino all'arrivo del servizio medico di emergenza.
Ringraziamo tutti i cittadini della Regione Istriana che solo quest'anno, seguendo le indicazioni degli operatori sanitari, hanno avviato la rianimazione addirittura nell085% dei casi e hanno usato sei volte il defibrillatore automatico esterno, contribuendo così sicuramente a ottenere questi risultati superiori alla media rispetto alle altre zone della Croazia", sottolinea Gordana Antić, assessora alla sanità e assistenza sociale il Regione.
L'obiettivo finale, aggiunge l'Assessora, è che la Regione Istriana diventi una "comunità che salva vite umane", cioè che tutti i cittadini della Regione Istriana imparino a prestare le cure mediche di base fino all'arrivo del servizio medico di emergenza.
Dopo un arresto cardiaco improvviso, il cervello può sopravvivere solo da tre a cinque minuti senza ossigeno, che è un tempo molto inferiore a quello necessario ai servizi medici di emergenza per raggiungere il paziente.
I cittadini assistono ad un arresto cardiaco nel 60-80% dei casi e, se iniziassero immediatamente la rianimazione, le possibilità di sopravvivenza e di recupero completo di una vittima di arresto cardiaco potrebbero aumentare da 2 a 4 volte.
Ricordiamo anche che alcuni Paesi hanno introdotto nelle scuole una formazione di due ore al supporto vitale di base, a partire dai 12 anni, e dal 2015 l'Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene la campagna "I bambini salvano la vita".