L'Assemblea della Regione Istriana e il Consiglio municipale della Città di Pola hanno approvato la Dichiarazione sull'Uljanik
Al fine di esprimere un'opinione chiara e inequivocabile sulla necessità di mantenere l'industria navale e i relativi posti di lavoro i rappresentanti degli organi della Regione Istriana e della Città di Pola all'odierna seduta congiunta hanno emanato la Dichiarazione sull'Uljanik. Alla seduta erano presenti anche l'assistente ministro all'economia, imprenditoria e artigianato Zvonimir Novak, i rappresentanti del Consiglio d'amministrazione, del Comitato di vigilanza dell'Uljanik, i rappresentanti dei sindacati che operano in seno al cantiere navale e i rappresentanti del partner strategico.
Il Presidente della Regione Istriana ha dichiarato che la difficile situazione in cui versa li cantiere navale non è di ieri, ma che ora è arrivato l'ultimo momento per fare qualcosa. La soluzione è nelle mani dello Stato che è il massimo proprietario singolo. "La Croazia investe troppo nel turismo e questo non va bene. Noi dipendiamo dal turismo più degli altri paesi del Mediterraneo. La chiusura dell'industria navale è per noi inaccettabile perché l'Uljanik è un soggetto troppo importante per Pola e l'Istria", ha dichiarato Flego.
"Per la Città di Pola l'Uljanik ha un'importanza strategica; lo si vede da tutti i documenti ufficiali della Città di Pola. Nel suo piano d'assetto territoriale chiaramente definito la Città di Pola prevede l'area del cantiere navale Uljanik esclusivamente per l'attività legata all'industria navale. Va sottolineato che Pola è l'unica città della Croazia ad aver compensato i suoi crediti in denaro con le quote nella società commerciale Luka Pula, per un ammontare di 65 milioni di kune", ha sottolineato il Sindaco di Pola Boris Miletić.
La seduta è stata aperta dell'assistente ministro Zvonimir Novak che ha dato una panoramica cronologica della situazione nell'Uljanik e della corrispondenza avuta fra il Governo e l'UE e ha ricordato che nel mese di novembre dell'anno scorso il Governo ha espresso l'intenzione di aiutare l'industria navale e di cercare assieme al Consiglio d'amministrazione, di trovare una soluzione ottimale.
Denis Rabar del Consiglio d'amministrazione dell'Uljanik ha dichiarato che esiste la volontà e la disponibilità a continuare la costruzione navale e, considerata la complessità nella costruzione delle navi che oggi si trovano al centro del mirino, in futuro all'Uljanik si costruirebbero tre navi di tipo complesso.
Nel suo intervento la Presidente del Comitato di vigilanza dell'Uljanik Renata Kašnjar-Putar ha dichiarato che tutte le delibere del Comitato di vigilanza erano conformi alla legge e che fra tre offerte hanno scelto il miglior partner strategico, l'impresa Kermas Energija. Željan Horvat ha dichiarato che l'impresa non sarebbe qui se lo Stato nel febbraio non avesse dato un credito e senza il credito della Kermas Energija concesso nel mese di luglio, pari a 100 milioni di kune per la continuazione della produzione.
I rappresentanti dei sindacati hanno detto che la ristrutturazione è l'unica via d'uscita e che non c'è più tempo per aspettare.