Il Consiglio per il turismo della Regione Istriana, unanime contro l'aumento del tasso d'IVA sul turismo
All'odierna, 21a seduta del Consiglio per il turismo dell'Ente per il turismo della Regione Istriana, il Presidente dlla Regione Istriana Valter Flego ha ottenuto un appoggio unanime alla Proposta di Conclusione riguardo alle conseguenze dell'aumento della soglia d'IVA sul turismo (attività alberghiera) che inoltrerà al ministero competente e ai depitati parlamentari dell'Istria.
I membri del Consiglio per il turismo sono concordi sul fatto che la proposta di Legge sull'imposta sul valore aggiunto che praticamente raddoppia il tasso d'IVA sull'attività alberghiera, sia guardando a lungo termine, molto nociva per il turismo e l'attività alberghiera che costituiscono un'attività economica molto importante della Regione Istriana, ma anche sulle attività a essa legate come l'agricoltura e l'edilizia. Il turismo e l'attività alberghiera sono oggi una delle poche attività in crescita in Croazia nelle quali ogni anno s'investe di più. Secondo i dati del 2012, prima dell'introduzione del tasso intermedio d'IVA, gli investimenti nel turismo ammontavano a circa 2 miliardi di kune all'anno, senza tendenze di crescita. Gli investimenti previsti nel 2016, ammonteranno a 4,3 miliardi di kune, e con l'attuale dinamica di crescita, già nel 2019 raggiungeranno addirittura i 7 miliardi di kune annue.
"La Regione Istriana è la precorritrice di questo importante ciclo di crescita degli investimenti nel turismo. L'attività degli investimenti è molto importante perché grazie all'aumento dei consumi, all'occupazione e al settore edile, porta a un incremento delle entrate nel bilancio statale", ha sottolineato il PResidente Flego, aggiungendo che l'adozione della Legge sull'imposta sul reddito, fatta in questo modo, assieme alle altre misure che costituiscono la riforma fiscale proposta dal Ministero delle finanze, comporterà l'aumento dell'intero onere fiscale per il turismo. Questo è secondo il Consiglio un errore strategico che a lungo andare comporterà delle conseguenze negative per l'economia dell'Istria e della Repubblica di Croazia.
"L'aumento dell'onere fiscale sull'economia è del tutto contrario a tutti i documenti strategici nazionali e alle anticipazioni del Governo", afferma il Presidente della Regione Istriana agigungendo che in questo modo ancora più mezzi andranno a riempire le casse dello Stato, centralizzando ulteriormente il paese.
Nella sua conclusione, il Consiglio per il turismo della Regione Istriana ribadisce che il raddoppio dell'IVA sull'attività alberghiera comporterebbe:
1. Un impatto negativo sull'economia dell'Istria i cui buoni risultati influiscono positivamente sull'intera economia della Croazia
- In Istria impieghiamo molto impegno e mezzi privati nello sviluppo dell'offerta turistica, ottenendo grossi progressi nei risultati della stagione turistica, ma anche nella creazione di marchi e nel destare l'interesse per la Croazia come destinazione turistica attraente.
- Il turismo è un generatore significativo dell'economia istriana che segna dei risultati sopra la media - il PIL medio pro capite nella Regione Istriana supera di un quinto la media della RC, il tasso d'interesse è a metà rispetto agli altri, e l'Istria realizza un considerevole suficit sul conto della bilancia dei pagamenti, stabilizzando così l'intera economia della RC
- Il raddoppio dell'IVA sull'attività alberghiera in Istria, destabilizzerà lo sviluppo ulteriore dell'agricoltura istriana in cui l'attività alberghiera è un canale indispensabile per la vendita e il marketing. Qui in particolare spiccano l'industria vinicola, l'olivicoltura, l'industria della carne e del latte, come pure le altre attività artigianali e le aziende agricole a conduzione familiare che mostrano il cammino da intraprendere per lo sviluppo della destinazione e dell'attività nel corso di tutto l'anno nelle altre regioni turistiche della Repubblica di Croazia.
2. La non competitività rispetto alle altre destinazioni
- L'attuale tasso d'IVA nell'attività alberghiera del 13% è il più alto del Mediterraneo. I prezzi negli hotel e nei ristoranti della Croazia sono simili a quelli del Portogallo, della Grecia, della Turchia e di Malta e leggermente inferiori a quelli dei mercati più sviluppati di Italia, Spagna, Germania o Austria. Non possiamo però paragonarci a questi mercati a causa dello standard molto più elevato e dell'offerta turistica molto più sviluppata.
- La situazione attorno a noi dimostra che non c'è spazio per aumentare i prezzi perché i lavoratori nell'industria alberghiera diventerebbero non competitivi e quindi si prevede, come conseguenza dell'aumento dell'IVA, una riduzione degli investimenti e dell'occupazione in questa branca dell'economia.
3. Arresto dello sviluppo dell'offerta turistica che garantisce un successo a lungo termine e la competitività di ogni destinazione
- La gastronomia è una parte importante dell'intera offerta turistica e ha un grande influsso sullo sviluppo dell'immagine positiva dell'intera destinazione, e l'Istria lo ha dimostrato
- L'attività alberghiera e il consumo extra alberghiero sono parte integrante dell'offerta delle strutture turistiche come gli hotel, i villaggi con appartamenti e campeggi. L'aumento dell'IVA avrà un impatto negativo diretto sullo sviluppo ulteriore della qualità e del ll'offerta non solo nelle strutture alberghiere nelle destinazioni, ma in tutte le strutture turistiche
- L'aumento dell'IVA nell'attività alberghiera minaccia di fermare il ciclo avviato dello sviluppo dell'offerta turistica e rappresenta un passo indietro, quando offrivamo ai turisti soltanto "sole e mare "
4. Calo degli investimenti e dell'occupazione quale conseguenza economica della riforma fiscale proposta
- L'attività alberghiera e l'offerta di cibo e bibite sono parte integrante di ogni struttura turistica e quindi l'aumento dell'IVA avrà come conseguenza diretta la riduzione delle capacità e della disponibilità degli investitori a investire ulteriormente
- La riduzione degli investimenti comporta il calo dell'occupazione rispetto alla dinamica prevista nella Strategia di sviluppo del turismo, e come conseguenza anche una perdita delle entrate del bilancio.
5. Aumento dell'economia e della concorrenza sleale
- La riduzione dell'onere fiscale nell'attività alberghiera del 2013 ha diminuito l'economia grigia, segnando un effetto positivo sull'intera economia, ma anche sull'immagine della nostra destinazione fra gli ospiti che vi giungono
- La notizia relativa al ritorno del tasso d'IVA al 25% rappresenta un passo indietro nella lotta contro l'economia grigia e la concorrenza sleale, creando nuovamente l'opinione della Croazia come destinazione retrograda in cui non si emettono fatture e si evita di pagare le tasse.
6. Attività alberghiera
Gli albergatori sono i più grandi perdenti della riforma fiscale. Anche se avranno determinati vantaggi dalle altre misure (riduzione dell'imposta sul reddito, rispettivamente l'utile, riconoscimento di parte delle spese di rappresentanza), è chiaro che il raddoppio dell'IVA rappresenterà un grave peso per il loro futuro lavoro. Sono particolarmente meravigliati del fatto che l'aumento avviene nonostante la Strategia di sviluppo del turismo croato per il periodo fino al 2020, che prevede la riduzione dell'IVA. àˆ chiaro che in questo modo diminuisce la competitività del turismo croato, poiché nei paesi vicini e competitivi, il tasso d'IVA varia dal 6 al 10%. Sono particolarmente sorpresi dal fatto che l'aumento si verifica nonostante la Strategia di sviluppo del turismo croato per il periodo fino al 2020, nella quale è prevista una riduzione dell'IVA. àˆ chiaro che in questo modo diminuisce la competitività del turismo croato, poiché nei paesi concorrenti il tasso d'IVA va dal 6 al 10%. La riduzione del tasso d'IVA avvenuta nel 2013 ha portato a un nuovo ciclo di investimenti che ha dato buoni risultati nell'attività , nel corso delle ultime due stagioni turistiche.